| ⚠️ ATTENZIONE: i contenuti descritti in questo articolo sono di natura estremamente violenta e possono turbare lettori sensibili. Le immagini e i video originali NON sono riportati per rispetto delle vittime e dei familiari. Si tratta di contenuti classificati come +18, sconsigliati ai minori e a persone emotivamente vulnerabili.
Ancora una volta, la crudeltà del famigerato serial killer russo, recentemente arrestato, si manifesta in tutta la sua disumana brutalità. Prima della sua cattura, il criminale ha diffuso diversi video raccapriccianti sui social, tra cui Telegram e piattaforme alternative, mostrando atti di violenza deliberata, efferata e documentata con sadico compiacimento. Questi materiali sono stati analizzati dalle autorità e inseriti negli atti ufficiali dell'inchiesta.
Nel primo video, ripreso interamente dalla bodycam dello stesso aggressore, si osserva l’uomo mentre si avvicina con passo lento e calcolato a un veicolo fermo sul ciglio della strada, apparentemente occupato da un civile. Senza esitazione, il killer estrae un fucile d’assalto AK e apre il fuoco a raffica contro il parabrezza, colpendo ripetutamente il conducente. Dopo aver svuotato diversi caricatori, si allontana di pochi passi con il veicolo in fiamme.
L’esplosione devasta l’intera area circostante, proiettando detriti e lamiere a diversi metri di distanza. Il corpo della vittima, ormai privo di vita, viene sbalzato fuori dall’abitacolo, irriconoscibile
Nel secondo filmato, il killer si trova appostato su una duna sopra una spiaggia semi-deserta. Un civile, apparentemente ignaro del pericolo, sta prendendo il sole e, nel momento in cui si alza, dopo aver regolato il mirino del fucile di precisione, il killer spara un solo colpo. Il proiettile colpisce la vittima alla testa, che cade all’istante priva di vita. Anche qui, la ripresa si sofferma freddamente sul corpo ormai senza vita, mentre l’autore del gesto sussurra parole incomprensibili in russo.
Il terzo video mostra una scena angosciante, ripresa interamente dalla bodycam dell’aggressore, in soggettiva. La visuale è quindi quella dello stesso killer, il che rende il filmato ancora più disturbante. Di fronte a lui, davanti al molo del lago cittadino, c’è un uomo visibilmente provato, con evidenti segni di percosse.
Senza proferire parola, il killer si avvicina lentamente, mentre la vittima tenta di parlare o implorare pietà, ma le sue parole sono coperte dal suono del vento e del respiro dell’assassino. Dopo qualche istante di tensione opprimente, tiene in mano l'AK-47 e spara un colpo secco alla testa dell’ostaggio, che crolla in avanti in una pozza di sangue.
Il video, della durata di circa venti secondi, si chiude con la telecamera ancora puntata sul corpo esanime, in un silenzio agghiacciante. La totale assenza di reazioni emotive da parte dell’aggressore e la crudezza dell’esecuzione rendono il contenuto profondamente scioccante.
Nel quarto e ultimo filmato reso noto, si vede un civile in piedi sull’orlo di una scogliera di montagna, con le mani al volto. Il killer lo obbliga a stare immobile mentre punta un’arma alla testa. Dopo qualche secondo di silenzio, spara a bruciapelo, facendo precipitare il corpo nel vuoto sottostante. Il video termina con una lunga inquadratura della scogliera, senza alcun commento da parte dell’assassino.
Tutti i video sono stati immediatamente rimossi dalle piattaforme principali, ma il loro contenuto ha già fatto il giro del web. La polizia ha chiesto la collaborazione dei provider e della comunità online per identificare e bloccare la diffusione non autorizzata di tali filmati.
Il dipartimento di polizia ha definito questi atti “propaganda del terrore” e ha avviato indagini su eventuali complici che potrebbero aver aiutato nella produzione e pubblicazione del materiale.